Se siete a Pisa, una delle cose da fare assolutamente è visitare il suo centro storico.
Non solo quello della Torre Pendente, del Battistero ed i prati verdi, ma anche quello dei vicoli e delle piazzette poco distanti e ingiustamente meno frequentate, soprattutto dai turisti.
Scoprirete una città affascinante, ovviamente ricca di storia, in cui molti personaggi celebri del passato più o meno remoto sono passati o vi hanno in qualche modo avuto a che fare, lasciando in eredità pezzi di arte che meritano di essere conosciuti al pari della Torre.
Tra una viuzza ed una piccola piazza, è possibile che venga voglia di fermarsi e bere un calice di vino, se poi è accompagnato da un piatto della ottima cucina toscana, allora più che un piacere diventa un obbligo.
Un piacevole obbligo, a dirla tutta.
Noi l’abbiamo recentemente assolto in uno dei locali più interessanti e gradevoli di Pisa, uno di quelli in cui la soglia rappresenta il confine di un universo parallelo, e varcarla è un’esperienza eno-gastronomica che entusiasma.
È il Bistrot San Frediano, nella omonima piazza, a due passi da una di quelle piazze che andrebbero viste almeno una volta nella vita, Piazza dei Cavalieri, bellissima allorché sede dell’Università Normale di Pisa, con la sua stupenda facciata.

Il Bistrot San Frediano è nato poco più di due anni fa dalla voglia di Matteo di creare un locale di nuova concezione nella sua Pisa, e di dare ai pisani (e non solo) il luogo in cui rifugiarsi quando si cerca qualcosa di buono e sano, tanto nel piatto quanto nel calice.
Insieme ad altri due soci inizia quindi l’avventura del Bistrot, giovane sì ma già incredibilmente radicato nel tessuto urbano e sociale, con i clienti che una volta conosciuto non lo lasciano più.
Un’empatia generata, è giusto dirlo, anche dall’oste Matteo, gioviale padrone di casa che non tarda a far sentire a proprio agio ogni avventore che entra nel locale.
L’ambiente e l’aria che si respira all’interno sono quelle tipiche di un luogo che si frequenta per rilassarsi, sedersi comodi e godersi il pranzo, l’aperitivo preserale o la cena.
Il vino che Matteo ha selezionato per la sua carta è strettamente naturale, quello cioè prodotto seguendo i metodi naturali e senza aggiunta di prodotti chimici durante la sua lavorazione.
Le etichette su cui Matteo ha puntato l’attenzione sono di provenienza locale, quindi toscana, ma troverete anche vini del resto d’Italia e del mondo, accomunati sempre dalle pratiche naturali durante la coltivazione dell’uva e la vinificazione in cantina.
Una scelta, la sua, anticonvenzionale ed in controtendenza, che dimostra una notevole sensibilità verso tematiche più “alte”, come la difesa del territorio e delle tradizioni, nonché per quel lavoro umano che, alla fine, trascende la passione per il vino, andando a toccare temi verso i quali tutti dovremmo avere consapevolezza.
Ed infatti l’oste Matteo è ben lieto di spiegare e raccontare i vini della sua carta; la sua conoscenza di questo mondo è completa, il suo modo di spiegare un vino è coinvolgente ed i suoi consigli riguardo gli abbinamenti sono sempre mirati ed intelligenti.
I vini della sua carta spesso appartengono ad una nicchia, forse non sempre così facilmente reperibili, ed è proprio questo il motivo per cui il suo lavoro è fondamentale.
Conoscere un vignaiolo, piccolo e magari proveniente da una altrettanto piccola vallata di una provincia italiana, che produce poche bottiglie e che cerca in ogni sua azione ed attività di non prevaricare la natura, è un modo per imparare ad amare il nostro Paese.
L’offerta del Bistrot non si limita al vino, ovviamente, ma coinvolge anche l’ambito gastronomico, altro settore verso cui Matteo porge grande attenzione, selezionando i prodotti locali e stagionali.
È questo il motivo per cui il menù cambia ad ogni stagione, seguendone le tipicità, e creando preparazioni culinarie che spesso attingono alla vasta tradizione locale, una delle più variegate dell’intero panorama nazionale.
Ingredienti bio e cucina fatta in casa, sono questi i capisaldi del Bistrot.
Oltre i vini naturali, ovviamente.
San Frediano è un modo per coccolarsi ed allo stesso tempo prendersi cura della propria salute, proprio per i motivi appena citati, godendo dei piaceri della tavola a cui noi italiani dovremmo essere legati, così come siamo intimamente legati ad un piatto che ci preparava nostra mamma, con i suoi profumi e sapori che a distanza di anni saremmo ancora in grado di riconoscere.
E che ci riportano a galla sensazioni scolpite nell’anima.
Questione di olfatto e gusto, soggettivi sì ma che davanti ad un piatto preparato bene diventano oggettivi, mettendo d’accordo tutti; San Frediano è così, raggiunge questa complicata semplicità (perdonate l’ossimoro) mettendoci tutti d’accordo davanti ad un piatto e ad un bicchiere.
All’interno tutto parla di vino: dalle pareti con scaffali colmi delle bottiglie presenti sulla carta e stampe delle zone vitivinicole del mondo, al soffitto da cui si calano impavide bottiglie vuote trasformate in lampadari, creando una luce soffusa e piacevole.
L’atmosfera che avvolge il Bistrot è di quelle rilassate e rilassanti, dove non si va per “mangiare e bere”, ma per assaporare e degustare, attività che implicano una sostanziale calma nel loro attuarsi.
Tutto concorre al nostro agio, tutto è empatico; quando noi abbiamo varcato la soglia abbiamo avuto la sensazione di vivere qualcosa di nuovo, non facilmente riscontrabile quando ci si siede al tavolo di un locale.
Aprire una porta è un gesto semplice e simbolico dai mille risvolti e significati, e che ti può catapultare in un luogo dove, molto semplicemente, stai bene.
Stasera ancora non sapete dove andare?
INFO UTILI
Bistrot San Frediano, Piazza San Frediano 12 – Pisa
IMPORTANTE: in questo periodo è richiesta la prenotazione al no. 392.2849196